Vista di Matera dal Parco delle Murge

Visitare Matera in due giorni: i Sassi, le chiese, i musei, i percorsi

  • Autore dell'articolo:
  • Categoria dell'articolo:Viaggi
  • Commenti dell'articolo:7 commenti

Mettetevi comodi. Slacciate la cintura e preparatevi alla Basilicata, o meglio alla capitale mondiale del peperone crusco, “Città della Cultura 2019”, ovvero Matera! Di Basilicata avete avuto un assaggio, ma ogni promessa è un debito e ora mi sembra arrivato il momento di raccontarvi la nostra missione cultural-gastronomica: visitare Matera in due giorni, anche al prezzo di insane camminate su e giù per i Sassi; in altre parole quasi quarantotto ore di digestione di tarallini non-stop.

Il primo giorno: Matera fuori dai libri di scuola

Prima di arrivare in città quello che sapevo di Matera si poteva riassumere nei ricordi vaghi delle letture di Carlo Levi. Il suo Cristo si è fermato a Eboli mi rammentava di un Sud Italia dimenticato, marginale ed emarginato. Mi ricordavo di una città antica e “pittoresca”, delle leggi novecentesche fatte per spostare le persone in abitazioni più salubri, delle condizioni precarie di igiene e degli sfollati.

Casa ipogea a Matera
Una casa stratificata in altezza, nei “Sassi”: dalle porzioni più in basso, ipogee, fino alle terrazze più alte.

Le cose sono cambiate, e parecchio, dagli anni Cinquanta. Oggi Matera è una città impossibile: bella da sembrare irreale. Non ci sono più gli abitanti nelle case del centro, come una volta: molti dei “sassi” sono stati convertiti in bed&breakfast, hotel (anche di lusso) e negozi, ma ancora la città non ha perso il fascino scheletrico e un po’ inquietante dell’antropizzazione forzata, imposta dall’uomo alle forze della natura. Matera è un groviera di pietra, dove ogni buco è arte, e storia e angoli mozzafiato.

Vista panoramica dei Sassi a Matera
Vista sui Sassi – impressionante davvero.

Il tour, la scoperta

Io e Gaia, come sempre, non volevamo girare a caso. Volevamo orientarci, squadernare subito davanti ai nostri occhi una mappa ideale della città, e così abbiamo scelto un tour guidato; ci piaceva l’idea che fosse un lucano a raccontarci Matera. Ci siamo trovati bene e l’idea del tour ha funzionato. Abbiamo scoperto quanto è profonda la storia dei Sassi e quanto è legata a quella della terra lucana.

Una città costruita in negativo, scavando: questa è Matera. E ce ne siamo resi conto vicolo per vicolo, “sasso” per “sasso”, cioè casa per casa. Prima in alto, nella Civita o città vecchia di origine medievale e poi camminando fino allo sfinimento per i due grandi rioni di Matera: il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso. In basso il fiume Gravina che insieme al colore chiaro della pietra calcarenitica contribuisce a dare alla città il suo aspetto unico, a metà tra un villaggio preistorico e un alveare.

Abbiamo finito il percorso del primo giorno con qualche bonus. Prima la visita alla chiesa rupestre di Santa Maria di Idris, slanciata verso l’alto, nel mezzo del Sasso Caveoso. Poi una sosta alla chiesa rupestre del XII secolo di San Giovanni in Monterrone, posizionata su un enorme masso e infine l’ex complesso monastico femminile di Santa Lucia alle Malve (VIII secolo).

vista delle chiese di Matera
In alto la Chiesa della Madonna de Idris e in basso quella di San Pietro Caveoso

Matera e il cinema

Girare per Matera è stato per me un po’ come atterrare su Tatooine, e capisco – o meglio l’ho capito durante il tardo pomeriggio del primo giorno – perché tante volte questa città ha fatto da sfondo per il cinema o ha posato come “controfigura” di Gerusalemme. 

Se ve lo state chiedendo, sì, abbiamo fatto anche noi il pezzo di strada presente nella Passione di Cristo di Mel Gibson e ci siamo arrampicati anche sullo sperone (davanti alla città, durante il secondo giorno) su cui il vecchio PPP (Pier Paolo Pasolini) ha girato Il Vangelo secondo Matteo. Poi ci sarebbero anche Cristo si è fermato a Eboli di Francesco Rosi, Ben-Hur di Timur Bekmambetov e Wonder Woman di Patty Jenkins, per dire, eh.

Vista panoramica di Matera dalla Gravina
Mega-vista panoramica al tramonto, dal sentiero Belvedere (secondo giorno), nel Parco della Murgia materana. Vale la scarpinata anche solo per questo!

Il secondo giorno: falchi, musei, camminate e chiese

Siamo partiti più rilassati (stanchi, anche) e con l’idea di dedicare più tempo ai dettagli dopo il super giro del primo giorno. La prima cosa che ci ha colpito sono stati i falchi. Sì, sì, proprio i volatili. Centinaia! Fra i tetti delle case, in pieno centro. A quanto pare Matera ospita una delle colonie più importanti di falchi grillai d’Europa. Bestioline rapaci ma in scala ridotta; hanno dei colori splendidi, dall’azzurro al marrone.
Con più tempo a disposizione abbiamo preso la macchina e fatto un salto alla Cripta del Peccato Originale ovvero la cappella Sistina dei monumenti rupestri. Lontana mezz’ora circa dal centro città, nel mezzo della campagna più selvaggia (e bella) che abbia mai visto, la Cripta del Peccato Originale è un piccolo gioiello rupestre, gestito magnificamente dalla Fondazione Zétema di Matera, lo stesso ente che cura anche il MUSMA o Museo della scultura contemporanea.
La zona della Cripta del Peccato Originale
La campagna lucana appena fuori Matera, vicinissimi alla Cripta del Peccato Originale
E proprio al Musma, in mattinata, siamo tornati dopo la visita alla Cripta. Il museo di scultura è una fusione di vecchio e di nuovo. L’idea è semplice ma sempre dirompente: un allestimento di opere contemporanee in un edificio antichissimo, un palazzo materano in parte ipogeo. Arte nelle grotte, contrasto di materia e materiali. Un esperimento senz’altro riuscito.
Museo di scultura a Matera
I contrasti tra opere e ambienti all’interno del Musma, il Museo della scultura contemporanea di Matera.
Il pomeriggio abbiamo visitato il Parco della Murgia Materana, per vedere, oltre il fiume Gravina, i luoghi in cui sono state girate le due crocifissioni – quelle di cui vi dicevo sopra, di PPP e Mel Gibson. Un giro ben organizzato, fatto vicino all’ora del tramonto, suggestivo al massimo. Si vede tutta Matera dal “di qua” della Gravina, come un presepone illuminato. Due ore abbondanti di camminata su un sentiero che si chiama Belvedere, con soste in grotte e chiese, la più bella delle quali è senza dubbio quella rupestre della Madonna delle Tre Porte.
Condividi!
Riassunto
Visitare Matera in due giorni: i Sassi, le chiese, i musei, i percorsi
Titolo
Visitare Matera in due giorni: i Sassi, le chiese, i musei, i percorsi
Descrizione
Due giorni a Matera sono un investimento in cultura: vivi esperienze gastronomiche e paesaggi da film, vieni a scoprire la città con noi!
Autore
Blog
La Patata in Giacchetta
Logo

Questo articolo ha 7 commenti

  1. Selene

    Che bella Matera!
    L’ho adorata. Una città in grado di emozionare sia per la bellezza dei suoi scorci, sia per la grandezza della sua storia!
    Indimenticabile!

  2. Ileana

    Matera è uno dei miei sogni nel cassetto. Spero di realizzarlo presto !!

  3. Manuela

    Matera è nella nostra lista dei viaggi da fare,è affascinante e mi piace il vostro percorso…me lo salvo!

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.