CookBook #10: Innocent smoothie recipe book

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Che dire di questo libro..io ADORO gli smoothies della Innocent, ma purtroppo non si sono decisi ancora a commercializzarli qui in Italia, quindi come si fa? Si compra il loro libro di ricette e si fanno in casa! Mi sembra la soluzione perfetta, no?

Un unico neo: per tante ricette serve l’attrezzo per fare le centrifughe, e io non ce l’ho…anche se, ovvuamente sto meditando di comprarmelo! 🙂

Il libro è molto carino e contiene ricette un po’ per tutti i gusti, sia le loro ricette classiche (come ad esempio lo smoothie fragola e banana), sia altre innovative (come broccoli, pera e kiwi). Ci sono sia gli smoothies, sia i thickies, sia i juices che i veggies! Insomma, se anche voi amate il genere non potete lasciarvelo scappare.

Per testarlo ho deciso di provare il thickie  (ovvero uno smoothie molto denso) Breakfast on the beach, perfetto quindi per una delle nostre fresche colazioni estive. Buono da portarsi dietro dentro un barattolo di vetro, per fare per una volta colazione sulla spiaggia, quando ancora l‘aria è fresca, tersa, il mare calmo e intorno a noi ci sono ancora pochssimi bagnanti..

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CookBook #9: How to be a domestic goddess

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“How to be a domestic goddness” di Nigella Lawson

Su questo libro ho delle opinioni un po’ contrastanti, forse perché mi ero aspettata molto e in parte le mie aspettative sono state disattese. Cioè: chi di voi pulzelle non vorrebbe essere una domestic goddess? Io lo vorrei, assolutamente. Anche perché sono tutt’altro, mi si potrebbe definire una domestic distaster piuttosto.

Cmq, nessun reale consiglio su come diventarlo davvero. Il libro è pieno invece di ricette goduriose con chili di zucchero e di burro, ma forse è grazie all’iperglicemia di tutta la famiglia che si diventa delle dee! 🙂

Vi passo poi un altro paio di dettagli negativi su questo libro e poi passiamo finalmente alle note positive:
1. Perché ci sono così poche foto? Un libro di cucina per funzionare bene deve avere una foto per ogni ricetta. Per me è importante vedere a che risultato potrei aspirare.
2. Le dosi degli ingredienti sono in cups. Questo potrebbe essere un problema della versione che ho comprato io, e magari in giro se ne trovano anche con la conversione in grammi. Sta di fatto che per provare la ricetta, visto che per convertire le cups, non basta una semplice equazione matematica ma bisogna verificare di volta in volta la consistenza degli ingredienti, ho deciso di lanciarmi e di usare per la prima volta i misurini da cups che mi ha portato la mamma dagli USA. Risultato: un disastro, non ce la posso fare, io sono una donna da sistema metrico decimale!

Qualcosa di bello però ovviamente questo libro ce l’ha, senno non sarei qui a parlarvene: le ricette fanno venire l’acquolina in gola. Non solo quelle dolci, ma anche quelle salate! Parliamo per esempio del capitolo dedicato al cioccolato: tutte ricette da provare!

I miei segnalibri: easy almond cake, boston cream pie, baby bundt, carrot cupcakes  with cream cheese icing (capitolo sui cake), irish blue crackers, strawberry shortcakes (capitolo su cookies, scones e muffin), zucchini and chickpea filo pie, cornish pastries, cheese, onion and potato pies, black and white tart (capitolo sui pie), torta alla gianduia, chocolate-pistachio cake, chocolate mousse cake, chocolate-raspberry tart, pain-au-chocolat pudding (capitolo dedicato al cioccolato).

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CookBook #8: The Hummingbird bakery cookbook

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The Hummingbird Bakery cookbook di Tarek Malouf
(Ryland, Peters & Small Ltd, 16.99£)


La colpa dell’acquisto compulsivo di questo libro è tutta di Carolina: è lei che me ne ha parlato la prima volta ed è sempre lei che porta tutte le foodblogger che visitano Londra alla mecca dei golosi, ovvero alla Hummingbird Bakery.
Io non ci sono mai stata, ma forse anche proprio perché so che non mi capiterà tanto facilmente di andarci mi sono presa il libro e i loro meravigliosi dolcini me li faccio quando mi pare a casa mia! Ecco! Anzi, già che ci sono ora mi ordino anche il nuovissimo libro Cake Days, così, alla faccia di tutte quelle che si fanno una bella gita a Londra con annessa merenda. 🙂

La prima volta che ho sfogliato il libro sono rimasta forse un po’ delusa, ma già alla secondo volta che lo sfogliavo avevo già iniziato a dire “Potrei fare questo, oppure questo, o questo…” e generalmente è un buon segno. Diciamo quindi che non è stato un colpo di fulmine ma un amore nato piano piano!

Perché mi piace? Perché è pieno di tutte quelle ricettine della pasticceria anglosassone che ci piacciono tanto: cupcakes, muffin, cookies ecc. Mancano però i woopie pies, chissà perché!

Al di là di tutte le ricette che vorrei provare, ho deciso di testare questo libro provando a fare i blondies, che sarebbero i cugini dei brownies solo che sono fatti con il cioccolato bianco. Poi mi sono lasciata ispirare dal colore e ho deciso di rinnovare anche il nuovo stampo a tema pasquale di Guardini, per cui largo a pulcini e coniglietti!

I miei segnalibri: red velvet cupcakes, strawberry cheesecake cupcakes, black bottom cupcakes, lavender cupcakes, hazelnut and chocolate cupcakes, carrot cake, lemon and poppy seed cake, spiced pound cake, banana loaf, new york cheesecake, lemon meringue pie, pecan pie, raspberry cheesecake brownie, lemon bars, maple and pecan muffins, peanut butter cookies.

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