Guida alla sopravvivenza con una foodblogger

Consigli per la sopravvivenza con una foodblogger in casa

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Oggi vi lascio in compagnia di Cecilia del blog SOS Torta che darà delle dritte ai nostri uomini per la sopravvivenza in casa con una foodblogger.

Quando Gaia mi ha chiesto di partecipare ai suoi guest post estivi mi sono esaltata subito tantissimo. Primo perché adoro il suo blog, e anche voi dovete adorarlo non ci sono storie, e poi perché metterci tutte al lavoro, tutte a scrivere qualcosa per lei faceva un po’ ricerca per un’interrogazione di classe tra amiche, in cui ognuna scrive la sua parte e poi le varie esposizioni si fondono alla perfezione. Ora la sottoscritta a scuola era un soggetto particolare, diciamo solo che la mia prima interrogazione a tema libero della quarta ginnasio è stata sul Silenzio degli Innocenti [8 per la cronaca, e mi stupisco che la prof non abbia chiamato il telefono azzurro], quindi mentre tutte sono qui a fare il loro racconto di posti più o meno sconosciuti io che le vacanze le sto ancora vedendo con il cannocchiale ho deciso di creare una piccola guida per un ragazzo che si appresti a uscire seriamente con una foodblogger. La prima cosa che ho notato quando sono andata al foodies in Mi l’anno scorso è che, a parte la sottoscritta, la foodblogger media è particolarmente gnocca e quindi presumo che tanti uomini/ragazzi/arzilli novantenni che si sentono giovani dentro possano essere tentati all’idea di provarci. Benissimo, bellissimo, evviva [anzi se qualcuno che vola basso è interessato alla sottoscritta il fidanzato pelato può essere sempre rimpiazzato] ma prima qualche consiglio, un piccolo cinquagolo [lo so che mi sono inventata la parola ma come si dice elenco di cinque?] per essere preparati a quello che vi aspetta perché uscire con una ragazza che sa cucinare può sembrare bellissimo ma non è oro tutto quello che luccica.

Regola n.1: Paganini non ripete.

Ogni volta che una foodblogger vi invita a casa sua, o viene da voi e cucina o vi porta un dolcetto al lavoro ed è delizioso seguite il mio consiglio: mangiatene il più possibile. Siete pieni? Chiedetevi quanto vi piace quello che state assaporando e se è molto continuate nonostante gli sforzi perché probabilmente non lo mangerete mai più. Presente quel tiramisù che vi ha fatto impazzire? Finito, andato, perso per sempre. Non lo rivedrete mai più. O se siete fortunati magari a distanza di mesi ne assaggerete una sua versione rivisitata, e con rivisitata intendo proprio rivisitata tipo con le banane al posto dei savoiardi, il tè verde al posto del caffè e una ganache al cioccolato bianco al posto del mascarpone. Come vi dicevo, forse non siete davvero così pieni.

Se vi piace…non lo vedrete mai piu!

Regola n.2: La memoria prima di tutto.

Lasciate perdere le cure di fosforo. Uscire con una foodblogger è una passeggiata di salute per la vostra memoria. Le ragazze normali hanno amiche con nomi. Poi può trattarsi di nomi nobili e pseudo pomposi, Costanza?MariaVittoria?, o nomi tendenti al tamarro, Dheborah?, ma sono sempre nomi e per quanto difficili possono essere memorizzati. Una foodblogger oltre alle frequentazioni abituali ha quelle del suo ambito e lì non ha amiche con nomi, no ha amiche con nomi e nomi di blog. Scordatevi Alessandra, scordatevi Giulia [che è pure facile perché tutte hanno almeno una o due Giulia] e preparatevi a dover capire se sta parlando di Gaia della Patata in Giacchetta o di Gaietta di Shake and bake e intuire se la Giulia che cita distrattamente è quella di Amaradolcezza o di qualcos’altro. Se superate questi momenti indenni potreste pensare di tenere qualche corso.

Regola n.3: La foodblogger media è una rompicoglioni.

Dai lo sapete benissimo anche voi che mi leggete. Siamo brillanti, creative e tutto il resto ma siamo delle rompicoglioni. Preparatevi a non poter mangiare una bellissima torta appena sfornata perché “Noooooo prima devo fare la foto e la foto posso farla solo fra dodici ore e sette minuti perché solo allora ci sarà la luce giusta” o a poter mangiare solo le versioni più brutte di tutti i cupcakes perché gli altri servono per delle foto. Preparatevi ad essere mangiati vivi quando domandate l’utilità della pasta madre quando c’è già il lievito. Ho ucciso per molto meno.

Vi aspetta questo in una vacanza, siete pronti??????

Regola n.4: La passione per la cucina è come una macchia d’olio, si espande ovunque e sguiscia in tutti gli angoli.

Il mio ragazzo quando siamo andati a vivere insieme si sentiva tranquillo. Non sono una con tanti grilli per la testa, non mi piace lo shopping, odio comprare scarpe e ho solo qualche borsa di troppo. Aveva visto il mio armadio e non gli faceva paura, si sentiva tranquillo. Sciocco. Aveva comprato una cucina non da single ma da coppia, non enorme ma comunque abbastanza grande con un po’ di cassetti e mobiletti e si sentiva tranquillo. Stolto. Non sapeva ancora che la cucina è una passione che si autoalimenta, che cresce con uno stampino di qui, un pirottino di là. Che inizia quando smetti di comprare la margarina e prendi il burro e poi si alimenta a suon di piantine aromatiche e spezie che riempiono gli armadietti, che si fa forza di stampi, di farine, di taglia biscotti e fidatevi non sapete quanti taglia biscotti esistono e non volete sapere di quanti pensa di avere bisogno. Non dico che sia impossibile solo fidatevi quella casa è troppo piccola. Qualunque sia.

Regola n.5: Una ragazza che ama cucinare di solito ha un gran cuore.

 Lo metto all’ultimo perché se siete arrivati fino a qui senza scappare urlando forse allora vale la pena di farvi vedere anche il bello. In un anno e passa di foodblogging ho visto che le ragazze che lo fanno hanno cuore, hanno passione e sanno dare amore. Magari non sempre è facile accorgersene ma lo fanno mentre scelgono un pomodoro, e una ragazza che rimane dieci minuti a fissare dei pomodori e in ognuno vede una storia ha qualcosa che deve tassativamente essere scoperto e che è magico, mentre vi preparano il tiramisù anche se l’hanno già fotografato e postato e mentre si entusiasmano preparando un ragù d’anatra. Sono coraggiose, sono di cuore, sono persone che sanno buttarsi e credere in qualcosa. Non è facile credere in un budino o in un impasto messo a lievitare ma c’è chi sa farlo, chi sa fidarsi del fatto che facendo tutte le cose giuste, mettendoci il cuore quando andrà a guardare il suo forno vedrà che i muffin hanno davvero la cupoletta che voleva. Ne vale la pena fidatevi.

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Questo articolo ha 13 commenti

  1. Cristina

    ma è bellissimo questo post! Voglio stamparmi il cinquagolo!!! :)l

  2. lela

    bellissimo post! posso mettere il link sul mio blog?

  3. principessayomo

    Bellissimo! io mi sono immedesimata tremendamente al punto 4! E’ proprio vero! E in più io quando vado al ristorante se una ricetta mi ha colpito non ho problemi a chiedere di andare in cucina a chiedere la ricetta e fare i compliementi…per la gioia di chi esce con me che fa finta di non conoscermi!

  4. Alice

    fantastica, lo avevo letto quando era in dropbox perchè non avevo resistito.
    al punto “foodblogger = rompicoglioni” il mio ragazzo aveva concordato alla grande. 😀

  5. gaia

    cey non delude mai!

    questo è il sesto punto!

  6. giulia

    ahahahahaha anche io lo avevo letto su dropbox 😛
    Cey è un mito!

    adesso lo rigiro a Manuel 😉

    un bacione a tutte cucciole mie

  7. Rossella

    Effettivamente mi sento un po’ una macchia d’olio rompicoglioni 🙂 Post ottimo!

  8. Vera

    Complimenti è un post davvero bello. Mi sono riconosciuta in ogni singola parola. Sei stata bravissima a dipingere tutto ciò che è l’essenza di chi ha questa passione!

  9. UnaZebrApois

    la frase topica!?: "Chiedetevi quanto vi piace quello che state assaporando e se è molto continuate nonostante gli sforzi perché probabilmente non lo mangerete mai più" trooooopppo vero ^.^

    PS: alla fine quasi mi commuovevo 😉

  10. kia

    questo post…. è meraviglioso!!! Il “cinquologo” più bello e vero che abbia mai letto!!!!!

  11. Your Noise

    Bellissimo questo post. Mi ha quasi commossa. Davvero descrive l’universo foodbloggers alla perfezione 🙂
    Grazie.

    Agnese

  12. Francesca

    Mi hai fatto piegare dalle risate! Davvero splendida descrizione e la cosa più bizzarra è che rientro in ognuna delle descrizioni eppure..la maggior parte delle volte cucina lui! 😉 Ebbene sì, anche un foodblogger uomo come Pietro ha il problema dello spazio che diminuisce inspiegabilmente..in cucina! =)
    Un abbraccio***

    Francesca di SingerFood & Chiccherie

  13. fiOrdivanilla

    Grande, sempre grande Cey. Mito!
    post bellissimo :))

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